19 Agosto 2024

Luce e Terra


Mentre osservo il sole salire in alto, mi chiedo dove e come la mia mano tesa si volge.

Mi domando come e dove la mia mano raggiunge anche te, poi te, e ancora te.

Una moltitudine, uno sciame, un convoglio, un insieme, un unisono.

Allora continuo a osservare, ma questa volta respiro più profondamente, fino ad ascoltare quel dolce suono che si crea e mi calma; mi calma davvero.

Nel mio respiro c’è anche il tuo, e il tuo, e il tuo ancora, e poi il tuo.

Allora mi avvicino, mi avvicino davvero, e con la mia mano tocco la tua corteccia bagnata, e poi la tua, e di nuovo la tua, e anche la tua.

Parlo a tutti voi, sì, tutti voi alberi maestosi nel bosco.

Mi insegnate che tutto è vicino, che tutto è raggiungibile, persino il cielo.

Mi insegnate che posso toccare terra, che posso radicarmi nel mio corpo, come fai tu, e poi tu albero, e poi anche tu, e ancora tu.

Alberi.

Siete come mani che la madre terra tende fuori dalla sua pelle, il suolo.

Sbucate così, infinite mani con infinite braccia che si tendono al cielo, anzi no: si tendono al sole.

Mentre osservo il sole salire in alto, tendo anche la mia mano.

Chissà, forse sono anch'io un albero, forse anch'io provengo da Madre Terra e sono una sua estensione che respira, e respira ancora, e di nuovo.

Respira.

Riesci a vedere tutte quelle mani tese? Le vedi? Sono così diverse tra loro, eppure respirano dalla stessa fonte.

La stessa e unica fonte.

Luce e Terra.